giovedì 9 aprile 2015

12° rapporto Uil 2014 sulla cassa integrazione: “il Sannio territorio più colpito dal disastro economico, sociale e occupazionale”

Il 12° rapporto della Uil sulla cassa integrazione dice che con un dicembre in cui sono state autorizzate oltre 89 milioni di ore di cassa integrazione (di cui 17,6 milioni di Cig ordinaria, 38,9 milioni di ore di Cig straordinaria e 33 milioni di ore di Cig in deroga), si chiude un 2014 in cui vi è stata una richiesta complessiva di oltre 1,1 miliardi di ore. 

Occorre porre molta attenzione anche alle ore autorizzate di cassa in deroga che continua a essere molto richiesta da un tessuto produttivo fragile, nonostante l’insufficienza di risorse. Il vero allarme, però, suona per quello che succederà nel 2015 quando, per scelta politica, verranno tagliati 7 mesi su 12 a chi ne farà richiesta. Così facendo si metteranno a rischio circa 100.000 posti di lavoro. Nel momento in cui il Governo si accinge a riformare, con i prossimi decreti legislativi, la cassa integrazione, è sempre più necessario tener conto dei rischi “sociali” che eventuali scelte limitative provocherebbero e, soprattutto, rivedere in aumento gli stanziamenti previsti per il 2015.

“I dati sono di una crudezza unica poiché la provincia di Benevento continua a essere la realtà più colpita dalla depressione economica. Il già fragile tessuto industriale sannita – spiega il segretario generale aggiunto della Uil Avellino/Benevento, Fioravante Bosco – è ormai del tutto dilaniato e l’ombrello della cassa integrazione non regge proprio più. Troppi lavoratori transitano in maniera massiccia verso la disoccupazione e, quindi, si avviano a vivere nella disperazione più assoluta. 

Anche la già paventata eliminazione di tutti gli uffici pubblici da Benevento, per trasferirli altrove, comporterà la perdita di migliaia di posti di lavoro”.

“Insomma, mentre si parla di presunte tutele crescenti, – conclude Bosco – c’è il rischio concreto di ammortizzatori sociali calanti. Siamo di fronte a una delle tante contraddizioni dei provvedimenti sul lavoro, varati o in via di definizione, che promettono crescita occupazionale, ma che in realtà potrebbero generare nuova disoccupazione. Se si riforma la cassa integrazione in deroga, riducendo la possibilità del suo utilizzo con un taglio di 7 mesi sui 12 richiesti, si potrebbero perdere altri 100.000 posti di lavoro. 

Questa è l’ennesima prova che chi pensa di creare lavoro con le leggi si illude e illude. Bisogna seguire solo due strade: quella degli investimenti pubblici e privati e quella dei rinnovi contrattuali per restituite potere d’acquisto ai lavoratori che solo così potrebbero riattivare la domanda interna”.

Fonte : l'informatore Sannita (Leggi intero articolo)